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Roberto Pugliese
Soniche Visioni Olografiche piano, 3D printed holographic projectors, 3 videos, computer, management software, stereo sound system
2022

"Soniche Visioni Olografiche” is a project born in memory of the exceptionally talented pianist Bodgan Zins. The idea starts from the description of the ecstasy that the pianist felt when he played, of that euphoria that even in a moment of immense degenerative madness, of immense ugliness or that of the Holocaust period could give him a moment of pure beauty. The work speaks of his unmanageable desire to play during his period of confinement within the containment center of Campagna and therefore of his morbid and insatiable relationship with music. The project was carried out using holographic projectors (designed and printed using a 3D resin printer by the artist) that adopt a still experimental technique, a technique that the artist created together with a research group (with whom he collaborates in a startup technological). Thanks to this innovative technique, the installation is equipped with three projectors that give the holographic optical illusion that allows you to perceive the three instruments: a piano, a cello and a violin floating in the air in front of the projectors while the first movement is played. of the Composition n. 32 in D minor by Anton Arensky, which is one of the compositions to which Zins was particularly fond of and which he performed during his internment period. The instruments rotate in the ether while their colors become iridescent and their shapes are modified according to Arensky's composition to somehow become "augmented instruments" or idyllic transfigurations, a symbol of Zins' love for music.


Soniche Visioni Olografiche pianoforte, proiettori olografici stampati min 3D, 3 video, computer, software di gestione, sistema di riproduzione audio stereo
2022

"Soniche visioni olografiche" è un progetto nato in ricordo del pianista di eccezionale talento Bodgan Zins. L’idea parte dalla descrizione dell’estasi che provava il pianista quando suonava, di quell’euforia che anche in un momento di immensa follia degenerativa, di bruttezza immensa ovvero quello del periodo dell’olocausto poteva regalargli un momento di bellezza pura. L’ opera parla dalla sua voglia ingestibile di suonare durante il suo periodo di reclusione all’interno della centro di contenimento di Campagna e quindi del suo rapporto morboso ed insaziabile con la musica. Il progetto è stato realizzato mediante dei proiettori olografici ( progettati e stampati mediante stampante 3D a resina dall'artista) che adottano una tecnica ancora sperimentale, tecnica che ha realizzato l’artista insieme ad un gruppo di ricerca ( con il quale collabora in una startup tecnologica ). Grazie a questa tecnica innovativa l’installazione è dotata di tre proiettori che regalano l’illusione ottica olografica che consente di percepire i tre strumenti: un pianoforte, un violoncello ed un violino che fluttuano nell’aria antistante i proiettori mentre viene riprodotto il primo movimento della Composizione n. 32 in Re minore di Anton Arensky, ovvero una delle composizione a cui Zins era particolarmente affezionato e che eseguì durante il suo periodo di internamento. Gli strumenti ruotano nell’etere mentre i loro colori diventano cangianti e le loro forme vengono modificate in base alla composizione di Arensky per diventare in qualche modo degli “strumenti aumentati” ovvero delle trasfigurazioni idilliache, simbolo dell’amore di Zins per la musica.